Mario Venuti

Mario Venuti classe ’63 originario di Siracusa, ma catanese di adozione. Inizia si dan subito ad avere un feeling con la musica, cominciando ad innamorarsi dei “Beatles” ed ascoltando ogni loro disco. Finiti gli studi inizia a studiare un po’ di strumenti musicali partendo dal pianoforte per poi suonare in sequenza chitarra, sassofono e flauto traverso. Si dice che ognuno di noi abbia il destino segnato, ecco Mario Venuti è uno di quegli individui che è predestinato. A 17 anni inizia a comporre le prime canzoni e a 21 già si trova come leader di un gruppo musicale chiamato “I Devono”.

mario venuti

Siamo agli inizi degli anni ottanta quando Mario Venuti con “I Devono”, band di musica rock formata da altri tre musicisti, partecipano al Festival Rock di Bologna arrivando secondi dietro ai “Litfiba”. Mario Venuti rimarrà in questo gruppo per ben otto anni, incidendo 5 album, di un mix tra rock e pop britannico, divenendo una band molto seguita in Italia. Arriva a calcare palcoscenici importanti come quello del “Teatro Ariston” di Sanremo. Negli anni 90 abbandona la band per dedicarsi alla carriera da solista, parte per il Brasile alla riscoperta di nuovi generi musicali. Li conosce il calore della terra del samba e della bossanova, tutto questo suo nuovo stile tra pop, rock e  influenze brasiliane è racchiuso il suo primo disco da solista chiamato “Un po’ di febbre” (1994).

A seguito di questo originalissimo disco, collabora con Carmen Consoli e nel 1996 si presenta al Festival di Sanremo con “Amore di plastica”. Sempre pieno di risorse, Mario continua la sua attività musicale incidendo nello stesso anno “microclima”, un rarissimo disco di dieci brani pop fusi nel mix di voci e suoni particolari. Nel 1998 in duetto con Carmen Consoli, canta un brano intitolato “Mai come Ieri”, che lo porta in trionfo come una delle hit estive più ascoltate in Italia.

 Gli anni successivi continua a sfornare album su album: “Grandimprese”,da cui esce il singolo che lo riporterà a far parlare di sé: “Veramente” (2003); “Magneti” (2006); “Recidivo” (2009); “L’ultimo romantico” (2012); “Il tramonto dell’Occidente” (2014); “Motore di vita” (2017). Dopo aver sperimentato ogni genere musicale, dal rock al pop, dalla samba al blues, fino a toccare la musica Jazz, Mario Venuti, nella sua carriera, collabora scrivendo testi e musiche anche per artisti come raf e syria.Sua è la frase: “La magia della musica è che può prendere la forma che si vuole, è quella chiave universale che apre le porte dei sentimenti”, classificandolo un poliedrico e originale musicista.